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sabato 12 novembre 2011

Finale: Come una campana nella sera

Barth aprì la porta del bungalow.  All'interno, la tenue luce del tramonto filtrava dalle finestre lasciate leggermente socchiuse.  L'aria soffiava verso l'esterno, risucchiata dal movimento di Barth, e faceva suonare debolmente un filo di canne appese a mò di campanello, posto sul lato destro della porta;  le canne facevano un suono simile a quello dei grilli, che a milioni riempivano la collina intorno al giardino del bungalow.

Barth guardò il campanello.  Ogni canna, ruotando, mostrava il codice a barre.  Ogni codice era diverso dall'altro.  Ogni canna del campanello era distante dall'altra;  ognuna aveva una sua collocazione nello spazio, anzi nel "geo-spazio" di George: bastava un centimetro di differenza per essere in una collocazione spaziale differente.
Barth passò una mano lungo la catena di campanelli.  La catena era appesa in verticale.  Come potevano essere diversi i codici dei singoli oggetti, se questi erano appesi sullo stesso punto della Terra ?  Si trattava dello stesso "trixel", dello stesso triangolo, di quello stesso minutissimo elemento con cui George aveva diviso in centinaia di milioni di miliardi il mondo.  Quindi, per poter essere diversi anche sui campanelli, George era riuscito ad inserire anche la coordinata zeta, nella sua equazione.  Aveva indicizzato anche i punti nell'aria e non solo sul suolo.  Non solo il "geoide", egli aveva descritto, ma anche gli elementi posti più in alto.

Barth sollevò quella catenella, portando una delle canne più vicino ai suoi occhi.  La tenue luce della sera gli permetteva appena di vedere la sottile striscia di linee bianche e nere incollata sulla canna.  Mentre la guardava con attenzione,  Barth vide qualcosa che gli fece pensare in un primo tempo di essere diventato cieco per la poca luce.  Poi, chiusi e riaperti gli occhi guardò meglio, ponendo maggiore attenzione al codice.  Le barre stavano cambiando.  Lentamente il codice cambiava.
Barth prese in alto il filo che componeva tutto il campanello e lo staccò dal chiodo che lo reggeva.  Tornò fuori dal bungalow, per andare in giardino, in un punto con maggiore luce.  Nel centro c'era lo spiazzo con il tavolo.  Barth si sedette, poggiando la catenella di canne sul tavolo.  Avvicinò la testa al piano del tavolo ed aspettò qualche istante. Tutti i codici a barre erano cambiati ed erano tutti diversi l'uno dall'altro.
Barth sentì uno scroscio provenire dal mare.  Si alzò di scatto, lasciando le canne del campanello a stabilizzarsi sul tavolo.
Barth attraversò di nuovo il viale del giardino.  Raggiunse la terrazza che dava sulla scogliera.  Il mare era incredibilmente calmo.  Eppure, una leggera brezza soffiava, inarcando la vela di una barca, che si allontanava lentamente.  Era già troppo distante per poter leggere il nome della barca, ma il vento sembrava portargli il rumore delle cime, che sbattevano contro l'albero maestro, come una campana nella sera.







(music from:    Symbion Project ~ "Like One Returning from the Waves")


A presto

Roberto (BobMaX) Angeletti



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Cos'è GeoDrinX ?      http://geodrinx.blogspot.it/2009/04/welcome-to-geodrinx.html

sabato 1 ottobre 2011

Sulla strada verso la spiaggia...






A presto

Roberto (BobMaX) Angeletti


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