RoBert Red Roice stava guardando il pacco e il documento cartaceo che stavano davanti a sé, sulla scrivania.
GeoRge Green Grass glieli
aveva consegnati il giorno precedente, dopo la “riunione delletazze”.
“Il mio progetto si chiama
GeoDrinX ed è il numero 007 nell’elenco dei concorrenti aziendali”
- aveva detto GeoRge Green, consegnandoli.
La lettera di accompagnamento
del progetto recitava:
“GeoDrinX è un SoftWave
liquido che permette di catalogare qualunque punto del territorio
tramite un cambiamento cromatico unico, con risoluzione decimetrica,
o addirittura centimetrica, a seconda della grandezza del recipiente
che contiene il liquido stesso.”
Più chiaro di così…
RoBert Red pensò che quella
cosa, chiamata GeoDrinX, non fosse per nulla utile, e che l’avrebbe
cestinata volentieri. Però non poteva farlo. Il gioco delle tretazze stavolta lo aveva tradito. Dieci dadi truccati, che
contenevano ognuno delle immagini. Venivano, dopo il lancio,
ordinati sul tavolo fino a seguire un ordine che ciascuno voleva, a
turno.
E al proprio turno, il
malcapitato giocatore doveva dire una frase contenente le parole
degli oggetti rappresentate dai dadi. La frase pronunciata da ognuno
doveva essere in relazione con il progetto che ognuno proponeva.
In pratica, un gioco crudele e
furbo, di fortuna, abilità, capacità espositiva e grande , enorme
spregiudicatezza da venditore di fumo.
Il capo, cioè RoBert Red,
aveva il ruolo di “giratore”, ovvero doveva girare l’ultima
tazza, quella premio, e mostrare il dado, l’undicesimo, che
indicava un pollice (alzato o abbassato) oppure un dito medio. Sul
significato delle dita rappresentate sui dadi non penso siano
necessarie spiegazioni.
Non si sa perché (o forse sì)
l’unico dito medio presente su quel dado a sette facce (!) era
quello che veniva estratto più frequentemente. RoBert Red riusciva
sempre a roteare le tazze nell’aria, a mescolare il dado contenuto
nella tazza e a girarla repentinamente incollandola sul tavolo,
sbattendola come una “tequila bum-bum”, e a riuscire poi ad
estrarre sempre il “Fuck You” del dito medio, contrariamente a
qualunque regola statistica e di calcolo combinatorio.
Anche quella volta RoBert Red
era riuscito a sfanculare dieci dipendenti della sua azienda, o
meglio i dieci progetti innovativi da loro presentati. Il bello era
che RoBert Red era il dirigente della “Sezione Ricerca e Sviluppo”.
Mai persona sarebbe potuta essere meno adatta di RoBert Red a farlo.
Comunque, adesso RoBert Red
aveva davanti a sé quel documento che stava sfogliando, e che
descriveva più approfonditamente il progetto di GeoRge Green.
Quando Red giunse alle parole
“cambiamento cromatico” resettò il cervello. L’associazione
con il “cambiamento climatico” fu immediato. Per lui, il giorno
prima, GeoRge Green stava facendo la danza della pioggia, con il suo
balletto, per scongiurare la siccità crescente, che si stava
verificando negli ultimi mesi a San Francisco. I giornali si erano
riempiti di favole sulle ragioni di tale siccità: le scuregge delle
mucche, le bombolette spray, le caccole attaccate nei bagni, i
discorsi del presidente biondo, i grafici dell’andamento delle
migrazioni animali, la cucina indiana, l’uso dell’automobile, la
dieta macrobiotica, l’affondamento del Titanic, il recupero del
Titanic, il film sul Titanic, la foresta amazzonica, i ghiacciai che
si sciolgono, il Tibet, la benzina verde…
Quando portarono via RoBert
Red con l’ambulanza, egli stava ancora borbottando parole a vanvera
(come i giornalisti con le notizie sul clima che cambia).
RoBert aveva avuto un ictus
cerebrale.
Nei giorni seguenti, GeoRge
Green venne reclutato dalla proprietà dell’azienda per sostituire
RoBert Red, durante la sua assenza per ragioni di salute.
E GeoRge prese sul serio
questo suo nuovo ruolo.
Per prima cosa, mise la tazza
in una scatola di cartone, marchiando la scatola stessa con un “DA
ROTTAMARE”.
Ovviamente, GeoRge Green non
avrebbe avuto il tempo di dedicarsi solo al suo progetto, come aveva
fatto finora.
Invece, GeoRge cominciò ad
aprire tutti gli armadi ed i faldoni che RoBert Red teneva nascosti
da tutte le parte, nel suo grandioso ufficio dal pavimento a scacchi.
GeoRge scoprì così che
RoBert Red Roice faceva parte della commissione di approvazione dei
brevetti, e che ne aveva tanti da parte, in attesa della sua
“approvazione”. Su molti di questi “brevetti in attesa”
RoBert aveva sottolineato in giallo le cose che riteneva i “punti
critici”, come, ad esempio, l’automobile che si muoveva solo con
la propulsione dell’acqua salata, il pannello fotovoltaico ad
altissima resa, che utilizza gli scarti delle bucce dei pomodori, la
vernice che produce elettricità con la camminata delle formiche, ed
altre incredibili ed innovative invenzioni che avrebbero potuto
sconvolgere il mondo.
Alla fine, GeoRge Green
conosceva “vita morte e miracoli” di RoBert Red Roice. GeoRge
avrebbe potuto scrivere “La vita di San Robert Roice” e di tutte
le sue malefatte. A cominciare dei suoi rapporti con la Stranfia
Americana e le Stranfie dei brevetti. GeoRge l’avrebbe potuta
chiamare “La Stranfia dei Breviari”.
Come funzionano i “Breviari”?
Semplice: in maniera tutt’altro che semplice. Facciamo un
esempio: mettiamo che io invento un modo per memorizzare in maniera
informatica tutto il percorso di un camion di banane sott’olio. O
anche, per essere in tema, dei pacchi di grasso di balena soiata dal
produttore cinese al consumatore hawaiano. Prevediamo anche di poter
registrare il percorso di smaltimento delle scorie di GBS (Grasso di
Balena Soiata) fino al deposito finale nelle grotte jamaicane (che
poremmo chiamare “giammai” il cane).
Ora, c’è un meccanismo
informatico, noto a tutti, almeno credo, che si chiama “blockchain”
(che potremmo chiamare “cane bloccato”). GeoRge stava esponendo
tutto questo in una riunione con le "massime sfere” della sua
azienda. E “massime sfere” si chiamano così, credo, per la
grandezza delle loro “massime sfere” durante le riunioni
aziendali. Infatti, essi non sembravano per nulla interessati
all’esposizione di GeoRge Green. Il primo di queste “massime
sfere” stava giocando con il suo cellulare, anzi con uno dei…
molti cellulari di cui era in possesso (era un cleptomane).
Il secondo di queste MS
(“Massime Sfere”) stava invece, di nascosto, leggendo un libro,
anzi una rivista pornografica nascosta in un libro d’arte. Ogni
tanto egli emetteva un mugugno, che sembrava essere di approvazione
alle teorie esposte da GeoRge, mentre… beh, ci siamo capiti.
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@presto
RoBang!
Link al capitolo di riferimento: "Il Mistero delle 12 Tazze"
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